giovedì 30 dicembre 2010

Paolo Fox mi fa una pippa. Buon anno!

Lo sapevo anche io che il 2010 sarebbe stato un anno di transizione, caro il mio bel Paolo Fox. Per i miei poi è stata una transAzione unica. Mai visti tanti soldi scomparire così velocemente. Fviuuuum. Manco Schumacher!
Bé voglio fare una previsione: scommetto che il 2011 sarà l'anno della stabilizzazione. {E che nel 2012 ci sarà la fine del mondo. Ok, questo l'avevano già detto i Maya.}
Sì perché per l'astrologo non c'è mai "un anno magnifico" o un più probabile "anno di merda". No, è una parafrasi unica. "Un anno pieno di cose". E grazie! Avessi la possibilità di passare tutti i 365 giorni a dormire, lo farei anche. Ma non si può. C'è da fare.


E dopo aver studiato ed essermi laureata {ebbene sì, sono 100/110 di Dottoressa in scienze delle merendine} c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare. 
Per ora sono disoccupata. Da ben 8 giorni.
Ma oggi ho un colloquio con un tizio che si occupa di salute e benessere. Quando mai ho mandato un curriculum per occuparmi di salute e benessere? Ok che ho fatto la promoter di poltrone massaggianti, ma non è la mia massima aspirazione raccontare che "i cazzotti che sentite nella vostra schiena, sono proprio come quelli che vi darà il vostro massaggiatore di fiducia. Garantito!"

But it's not so bad, it's not so bad. Dice Charlie.
Caro Charlie! Meno male che ci sei tu. Dici che non parlo mai di te. Ma è perché ho troppo da dire. Non ti basta sapere che sei il mio migliore amico?
Voglio dire... ma dove la trovi un'altra rompicoglioni come me che sopporta un rompicoglioni come te?
Hai visto anche tu che se la mattina mi mandi un sms con scritto "Svegliati!" perché sei invidioso del fatto che io posso dormire fino a mezzogiorno e tu no, io mi sveglio. Lo faccio per solidarietà eh, non perché ho la suoneria attivata.
E poi le mani mi prudono solo con te. Fino ad oggi era successo solo col Rugbista, ma forse perché guardavamo troppo wrastling.
E' che a volte sei davvero così pignolo che ti tirerei tante di quelle craniate da farmi male anch'io. Perché in due si soffre meglio.
E se a me viene da piangere perché sono triste perché mi manca il cane, tu lo capisci al primo messaggio con la punteggiatura. 
Non posso farci niente se mi diverto a mandarti tanti sms inutili con scritto solo "si" oppure "eh", "ok". E' come quando tu mi fai l'occhiolino imitando l'amico-fritz che mi da tremendamente fastidio.
Non conta quanto sei presente qui. Trattieni le tue manie di protagonismo e accontentati di sopportarmi nella vita reale.

ps - mi dice di scrivere di lui che è bello e muscoloso.

pps - però mi ha regalato un fighissimo orologio hip-hop lilla.

ppps!!!!! - se non s'è capito, è il mio modo per augurarti buon anno! sperando sia ancora pieno di te, dei messaggi senza punteggiatura, delle richieste d'aiuto quando qualcuno che non mi piace ci prova, dei tuoi sfottò, dei miei innamoramenti facili che puntualmente mi smonti, delle risate per telefono, dei nostri segreti, dello shopping sfrenato (ah cazzo devo ancora darti quei 6 euro...), del profumo di Abercrombie, dei pigiama party via webcam, dei messaggi della buona notte preceduti da "ma tu cosa pensi che ci sia dopo la morte?". Ti voglio bene, pirletti!

martedì 7 dicembre 2010

Guardavi le betulle del nostro giardino. Corri libera, ti lascio andare.

7 maggio 1996 – 5 dicembre 2010


[...]
Anch’io un tempo amavo dondolarmi fra le betulle.
E così vorrei ancora tornare indietro a farlo.
Quando son stanco di considerare, e la vita
Mi pare troppo simile ad un bosco non segnato da
Sentieri, e la faccia t’arde e si solletica con le ragnatele
Strappate passandovi contro, e gli occhi
Ti lacrimano, per i ramoscelli che ti feriscono.
Vorrei andar via dal Mondo, e poi
Tornare indietro, e ricominciare.
Che il Destino non mi disconosca e almeno un poco
Mi conceda quel che voglio e non mi strappi di mano
La possibilità di ritornare. La terra è il giusto posto per amare:
non so affatto come potrebbe migliorare.
Vorrei andarmene scalando una betulla, e
Salire rami scuri lungo un tronco innevato, verso il cielo,
fin dove l’albero non potrebbe condurmi,
ma fosse pronto a piegare la cima e riportarmi giù.
Sarebbe bello andare ed al contempo ritornare.
Si potrebbe far di peggio che dondolarsi fra le betulle.

(“Betulle”, Robert Frost)

venerdì 3 dicembre 2010

La Gina a Natale.

Gina ho trovato il ragalo di Natale per il moroso. Ti mando una foto!
..
..
..
..
..



No vabbè. Che mondo sarebbe senza Gina?

mercoledì 1 dicembre 2010

Buio in sala: Solo un padre (2008)



Trama

La vita di Carlo dermatologo trentenne, è sempre stata perfetta: genitori premurosi, una carriera avviata, buoni amici. Un’esistenza “regolare” la sua, quasi ovattata, con poco spazio per i sentimenti. Ma un evento improvviso, che è la morte per parto della moglie la sconvolgerà e Carlo si troverà solo ad accudire sua figlia Sofia, una bimba di dieci mesi capace di assorbire tutte le sue energie fisiche e mentali e di far vacillare ogni sua certezza. Per questo ragazzo padre – inesperto e apprensivo – non sembra esserci spazio per nient’altro. Almeno fino a quando non incontrerà Camille, una giovane ricercatrice francese. Di fronte alla sua solarità e ai suoi modi appassionati e incerti, Carlo si sentirà rinascere. E, a poco a poco, comincerà anche a capire il senso profondo dell’essere padre.

Che dire? Ho pianto dall’inizio alla fine.
Film dalla delicatezza incredibile.

Mi è piaciuto tutto.
Bellissima la scenografia, triste e cupa. La scena del mare è una delle mie preferite. Sembra di essere inghiottiti dalle onde di Varigotti. Solo andandoci si può capire la magia di quel posto.
Bravissimi inoltre gli attori. Argentero ha rovesciato tutti gli stereotipi, intraprendendo una carriera più che brillante. La Pandolfi poi – anche se qui è una presenza secondaria – è una delle mie attrici preferite. E la Fleri mi piace per quella r moscia, che risuona insieme alla stupenda colonna sonora.


Questo film partecipa alla rubrica settimanale “Buio in sala” di Nati Per Delinquere.