martedì 10 gennaio 2012

Quanto ce piace categorizzà

Se l'anno scorso la parola d'ordine era stabilizzazione, quest'anno sarà attualizzazione. 
Quest'anno sarà l'anno del culo. Il culo che mi dovrò fare per raggiungere i miei obiettivi - per altro di poco conto:
a) diventare molto ricca 
b) diventare molto gnocca


a) si riassume con: lavora molto e guadagna di più. 
vendere vendere vendere. ma soprattutto incassare incassare incassare!
lavora=vendi=incassa=intasca. 
se lavori bene=vendi molto=se vendi molto=incassi tanto=se incassi tanto=il capo ti premia.
per il molto ricca...
bè non ho ancora incontrato l'uomo adatto.


b) partiamo dal fatto che io sono già gnocca. ma voglio essere molto gnocca.
e per raggiungere l'obiettivo devo:
- smettere di essere pigra e iettare gli occhiali rossi che fanno tanto segretaria porno, se non dimostrassi a malapena 17 anni. 
- mangiare molto, molto di più e invogliare attraverso lo yoga tutto il grasso ingurgitato non sul punto vita ma sul punto tette. 
- andare dal proprietario di una famosa azienda di calze e catechizzarlo fin quando non deciderà di inventare i collant push up taglia I. ecchemminchia. 
- inventarmi una sinusite come fanno in molti, ubriacarmi e rifarmi il naso.
- tatuarmi un mini limone di buon auspicio. 


che lo dice pure Capitani (anno nuovo - oroscopo nuovo):
"Senza contare che per molti di voi lavoro e amore potrebbero intrecciarsi sapidamente e suinamente."


che effettivamente....


to be continued...
(quando non c'avrò sonno.)

domenica 13 novembre 2011

Pecoraro for president!


Facebook. Una battuta per smorzare la pesantezza di questi giorni. E si scatena il finimondo. 

"Sei sicura che senza di lui sarà meglio?"
"Di certo non potrà essere peggio"
"Vedremo!"

Cos'è, una minaccia?
Ma basta! Che palle. Che palle questo accanimento destra vs sinistra. I comunisti. 
Ma sapete che cosa sono i comunisti? Anzi chi erano i comunisti veri? Perché oggi non esistono più. (E non vale rispondere "mangia bambini"). 

Ma perché dobbiamo continuare con questa lotta di parole inutile, estenuante? 
Io mi sono rotta i coglioni. BAAAAAASTA. B-A-S-T-A!

Che i politici vadano a lavorare invece di fare le interviste.
Che la gente la smetta con queste cazzate di colore. 
Che la gente che ha mamma e papà dietro al culo, scenda in strada insieme a quelli che invece al culo hanno solo le pezze. 

A me non interessa chi - cosa - perché.
Al governo può salirci anche il primo pecoraro che passa per strada, se riesce a farci risalire da questo baratro buio e angusto.

OH.

giovedì 3 novembre 2011

Eh no.


Ma il Rugbista che ritorna dal nulla, spuntando come un fastidioso foruncolo sotto pelle?
....
Ma vai a cagare. 

lunedì 17 ottobre 2011

Ma tipo che...

... oggi stavo cercando delle foto per una brochure e mi sono apparse tette e culi, così. 
E allora il mio capo mi dice: "Ahhh una volta stavamo cercando il nome per un prodotto ed è apparsa una cosa troppo porno. Guarda!". E s'avvicina al mio Mac per digitare. 
E sotto la casella con la lente che c'è scritto? Dico io, che c'è? 
LOLITAFAGLIGNOCCHI@HOTMAIL.IT! Nero, grosso, che ti ci cade l'occhio per forza. Che gli è caduto l'occhio uno e pure l'occhio due, per forza. 
Tic. Gocciolina. Che fo? Clicco per uscire? Non clicco? 
Ma 'ndo minchia clicco che ce l'ha lui il mouse? 
Ma lui me l'aveva detto di non disattivare il coso touch. Ahhh, se me l'aveva detto! 
E se fingo un attacco di tosse, m'accascio sullo schermo, tiiiiro e piuttosto gli chiudo le dita nel pc?


...E allora, mi sa che il mio capo mi leggerà. 
Ciao capo! 



E s'intende. Non siamo un'azienda di zozzoni.

mercoledì 6 luglio 2011

Milano Milano.

Ieri ho viaggiato su un treno delle Ferrovie Nord. Con la musica nelle orecchie, pensavo. 
Questa voglia di andare via, di vedere posti nuovi, di conoscere, è per forza legata a un ritorno. 
Viaggiando per lavoro, mi sono stupita di fronte a città, abitudini e culture. Che forse sono normali. 
Ho immaginato tante cose. Anche di farne parte.
Ma ieri su quel treno... 
più correva, più guardavo il paesaggio, più capivo che mi sarebbe mancata troppo. Milano. 
Milano che ho sempre detto di odiare. Milano da cui ho sempre voluto scappare. 
La provincia.
Avevo caldo su quel vecchio treno, ma sorridevo.
Guardavo anziani tuffarsi in un canale verde rancido. Probabilmente tanti anni fa doveva essere un posto bellissimo circondato da campagna incontaminata. Erano felici nella loro terra, con la loro storia.
Correva, correva. E correvano case vecchie, affacciate sulla ferrovia, con gli orti dei nonni. 
Un luogo su tutti i giornali. Ragazzini di strada. Un po' di monnezza. 
Musica che scorre nelle orecchie. Immagini di film che passano nella mente.

Non è il caldo. 
Non è delirio.
E' casa. 

domenica 12 giugno 2011

Fame di libri.

Cari amici bloggherecci, oggi ho bisogno del vostro consiglio. 
Approfittando dello stipendio e dello sconto su amazon.it, mi è venuta una gran voglia di spendere e spandere.
Che libri mi consigliate?
Mi piacciono i libri sulla musica, l'amicizia, l'amore ovviamente. I libri cretini, ironici. Odio invece i thriller e i gialli.
Fatevi sotto! Consigliate, consigliate e consigliate!


martedì 10 maggio 2011

C'ho un capo ccccciovane!

Ok. Ora non ho tempo e tanto meno la forza di raccontarvi il mio ultimo mese di vita (riassunto: lavoro-lavoro-limoni non a lavoro-lavoro).
Ma questa cosa dovete leggerla! Vi riporto il messaggio motivazionale che il mio capo mi ha scritto oggi su Skype:
"Non ti far fregare da sti ingegneri! Buon senso, mi raccomando. Non ti fermare mai ad aspettare nessuno!!! Devi andare avanti come un treno, se no ti fottono!!!! Credimi."
La Ventura avrebbe detto "Guardati le spalle". 
Lui ha proprio scritto TI FOTTONO.
Troppo cccciovane!

giovedì 14 aprile 2011

Pensiero.

"Qual'è il miglior finale di tutta la letteratura?"
"Facile. L’educazione sentimentale di Flaubert."
"Come finisce?"
"In nessun modo. Solo due amici che ricordano la cosa più bella che non gli è mai accaduta."
"Come si ricorda qualcosa che non è mai accaduto?"
"Teneramente. Flaubert credeva che la forma di piacere più pura fosse l’aspettativa, e anche la più attendibile. E che mentre quello che succede finisce immancabilmente per deluderti, ciò che non ti è mai successo non muore mai, non scompare, rimane sempre inciso nel tuo cuore come…" 

"...Come una dolce malinconia." 

domenica 20 marzo 2011

And the winner is...

Il tempo per partecipare al mio primo giveaway è scaduto. Quindi chi c'è, c'è e chi non c'è... non c'è!

Prima di comunicare il vincitore, voglio premettere che ho escluso dall'estrazione tutti gli iscritti che non possiedono un blog cui fare riferimento. Sarò maligna, ma non voglio regalare una parte di me a chi partecipa solo per vincere. 

Detto ciò, the winner is...

(mi scuso per la qualità della foto ma è fatta con il blackberry)

E dunque: CONGRATULAZIONI RORY! Ti mando subito una mail per ricevere tutti i dati per spedirti i premi, perché ti ricordo che oltre al film, troverai un'ulteriore sorpresa.

venerdì 11 marzo 2011

It's my party! (L'8 marzo, tre giorni dopo)

Poche persone - donne comprese - conoscono il vero motivo di questa ricorrenza. Come tante altre, l'8 marzo è diventata una festa commerciale: fidanzati "obbligati" a regalare miseri mazzi di mimose puzzolenti (in realtà simbolo della lotta femminista), cene esclusivamente "femminili" con sfondi di tristi spogliarelli.
Anch'io in età adolescenziale ho fatto parte di queste galline scatenate, ahimè.
Oggi invece voglio ricordare questo giorno in modo diverso. Come un giorno sì speciale, ma comune al tempo stesso. 
Perché non dovrebbe esserci una festa che ci ricordi dei nostri diritti, non dovrebbero esserci delle quote rosa che tutelino il nostro lavoro ed i nostri sforzi, non dovrebbe esserci una società maschilista che si ricordi ipocritamente di noi un giorno all'anno. Non dovrebbero però esserci nemmeno l'invidia e le sgomitate, tra noi, le Donne.



Dovrebbero esserci sempre delle amiche, che siano un mix alla 'Sex & the city': un po' mamme e un po' porche (ok, questo era Ligabue).
Dovrebbe esserci sempre una collega che la mattina ti fa trovare la brioche quando tu arrivi con i caffè.
Dovrebbero esserci sempre donne coraggiose, capaci di mettersi in gioco a 50 anni e di laurearsi a pieni voti.
Dovrebbero esserci sempre donne che regalino fiori ad altre donne.