martedì 16 novembre 2010

La Gina in metrò.

Sms della Gina:
Tesoro ho un quesito da porti…
Perché secondo te la gente mi guarda in faccia e mi fa il dito medio?



Ahahahahah!

domenica 14 novembre 2010

Buio in sala: Al di là dei sogni (1998)

Ci sono momenti in cui non si ha voglia di leggere e si preferisce farsi avvolgere dall'atmosfera di un bel film, magari sdraiati sul divano, in un incastro di piedi e gambe, copertina della nonna nelle serate più fredde e goloserie da piluccare.. Ognuno di noi porta dentro una scena di un film, un dialogo, un'atmosfera. […]
E adesso... buio in sala!

Così recita il blog “Nati per delinquere”. E io colgo al volo l’occasione per aggregarmi a questa bella iniziativa aperta a tutti.

Voglio cominciare suggerendo il pittoresco e visionario film: “Al di là dei sogni”, interpretato dal magnifico Robin Williams.

Trama:
Chris e Annie, “scontratisi” casualmente su un lago al confine con la Svizzera, si innamorano a prima vista e poco dopo si sposano. Nascono due figli: Ian e Marie. Chris fa il pediatra, un lavoro che lo impegna moltissimo, mentre Annie restaura dipinti. Dopo anni di gioie, una mattina i figli muoiono in un incidente stradale. Quattro anni dopo, anche Chris rimane vittima della strada mentre tenta di soccorrere alcuni feriti.
L’anima di Chris vola nel suo paradiso, un paesaggio montano simile ad un quadro della moglie oltre che luogo in cui i due sognavano di trascorrere insieme la vecchiaia.
Chris viene aiutato a prendere coscienza della sua morte prima da Albert, uomo verso il quale aveva provato una grande ammirazione ai tempi dell’università, ed in seguito dalla hostess asiatica Leona, che si riveleranno essere i suoi due bambini.
L’anima di Chris non può però fare a meno di stare accanto ad Annie, che nel frattempo cade in depressione e si suicida. Questo gesto, che interrompe l’ordine della vita, obbliga la sua anima a giacere immemore all'inferno. Il protagonista, però, non vuole arrendersi a questa situazione e fa in modo di potersi riconciliare con la moglie.
Aiutato da uno psichiatra (il vero Albert), Chris riesce ad individuarla. Il vecchio professore, spiega a Chris che potrà solo dire i suoi sentimenti, con la possibilità che la moglie non lo riconosca; inoltre lo avverte del fatto che se rimarrà troppo tempo con lei, la sua anima potrebbe perdersi nella lugubre realtà che la moglie stessa si è costruita.
Riuscirà nella sua impresa?

Commuove, fa riflettere, sognare e sperare.

“Dopo la vita c'è di più. La fine è solo l'inizio.”

giovedì 11 novembre 2010

Independent berni.

Ieri uscendo dallo studio della ginecologa dell’Unicazz.

Grazie dottoressa, arrivederci.

Loli!
Ohi cugi! Come stai? Che ci fai qui?
Sono andata a fare la visita oculistica. Poi ti ho sentita e ho aspettato che uscissi.
Che vuol dire... ti ho sentita?
Eh, ti si sentiva parlare... Ho riconosciuto la voce e ti ho aspettata.

Mi fa piacere che tutti i presenti abbiano sentito che la mia vagina sta bene.

martedì 9 novembre 2010

Just married? Just friends!

Se l’amico-fritz non si arrende, ricorri al piano b: ricorri a Tony B.
Non lo sopporto più. Aiutami!
Andiamo a limonare sotto casa sua!

***
Quattro anni fa. Il primo incontro. Una stupenda giornata di maggio, al parco. Ci sediamo su una panchina. Qualche battuta, scherzo, solletico. Le solite cose per rompere il ghiaccio, insomma. Guardo il cielo e tutto intorno al sole c’era l’arcobaleno.
Lo vedi anche tu?
Sì!
Tutta la felicità di quel momento era racchiusa in quell’arcobaleno.
Sono tornata a casa con l’eritema e con un sorrisone da ebete. Niente baci. La cosa più bella che potesse succedere: volevamo e potevamo, ma non l’abbiamo fatto. Bastava così.

Una settimana dopo ho preparato la valigia. Ho raccontato un mucchio di bugie ai miei genitori, pregando in cinese di non essere sgamata. E sono partita. Con lui.
Dieci ore di treno. Ci siamo dormiti addosso. L’ho guardato, con la sua camicia azzurra tutta stropicciata e i pantaloncini con le tascone colme di cellulare, i-pod e sigarette. Impeccabile.
Di quel viaggio ricordo ogni minimo dettaglio, nonostante abbia solitamente una memoria da novantenne. È stato un sogno, tanto che ancora oggi se ci penso mi tiro i pizzicotti per capire se è stato vero. In tre giorni abbiamo attraversato tutta l’Italia. Mi sentivo un po’ come Thelma e Luise messe insieme. Libera libera libera!

Ma le cose belle durano sempre troppo poco. E tornati nelle rispettive case, lontani 80km, ci siamo dimenticati. Sono stati mesi brutti. Se lo cercavo, non lo trovavo. Se mi chiamava, mi illudevo. L’ho amato e odiato.

Poi ognuno è andato avanti per la sua strada.
Probabilmente è vero che ogni cosa ha il suo tempo. Forse allora era il momento sbagliato.

Oggi Tony B è uno dei miei migliori amici. La persona da cui mi rifugio quando ho bisogno di affetto, anche se non è palpabile.

***
Se succedesse di nuovo qualcosa, credi che comprometterebbe la nostra amicizia?
No! Saremo amici per sempre.

O al massimo ci sposeremo!
{Già me lo immagino mentre si gratta! :D}

lunedì 1 novembre 2010

Più knulla per tutti!

KNULLA!

Non vi pare delicato questo (k)nulla? Ringrazio Navi per avermi regalato l’opportunità di essere una donnina raffinata (per lo meno qui in Italia), perché personalmente avrei optato per il sempreverde ed efficace “Mi hai rotto la minchia!”. Quindi grazie di cuore per avermi risparmiato un destino da scaricatrice di porto.

Ma veniamo a noi.
Dedico questo big-KNULLA ad un amico. Un po’ come se fosse una pacca di incoraggiamento, una sorta di “vai a ranare” con affetto. Perché effettivamente voglio bene a questo figliuolo, però in questi giorni non lo sopporto più.

Diciamolo che l’argomento in ballo è la “fame di pilu”.
Lui vorrebbe, ma noi no. E parlo di noi perché se siamo tre amiche, ci prova a turno con ognuna per vedere chi cede. Ma testina di pisello chi potrà mai cedere così squallidamente? È risaputo che una donna NON te l’ammollerà mai per sfinimento.

Insomma a sto giro tocca a me.
Ma io non sono una donna paziente. Per niente. E per me tutte queste attenzioni, questi messaggi, queste telefonate, mi fanno tanto gatto attaccato ai maroni. E a me piacciono i cani.

Perciò chiedo a voi: come fare a knullarlo, senza ferirne i sentimenti?
Ho tentato in tutti i modi.

Ho cominciato con la gentilezza:
E’ stato un anno difficile per me. Sai bene che esco dalla storia con Nino Q., non è il caso. Non sono ancora pronta ad avere altre storie.
Ma con me sarebbe tutta un’altra cosa.
Umpf.

Poi sono passata all’inequivocabile chiarezza:
In questo periodo ho altre priorità: la laurea, il lavoro. Poi può essere che a Gennaio parta per Timbuctù-non-torno-più e non voglio avere legami che mi trattengano.
Dopo la parola priorità, un uomo normale si sarebbe arreso. Invece.
Ok, però se cambi idea tieni in considerazione questo ragazzo.
Ri-umpf.

Allora sono stata costretta a mentire:
Se vuoi ti accompagno io alla mostra.
Mmmmmmchepalleno.
Guarda credo proprio di dover partire con mio padre, qualsiasi giorno sia.

Vi prego, aiutatemi.
O devo chiedere alla Dea della minchia?
{Lo sapevo di non riuscire ad essere fine!}