giovedì 24 giugno 2010

Come fare...per odiare la propria relatrice.

Presentarsi al ricevimento per la tesi, è come mettersi in coda dal medico della mutua, o peggio ancora al pronto soccorso con codice bianco: aspetta e spera, forse un giorno ce la farai. E' rassegnazione pura: sai che perderai una giornata ESSENZIALISSIMA di facebook, blog e quant'altro fondamentalmente per un cazzo. Che poi basterebbe così poco per porvi rimedio. Ad esempio, se il mio medico iniziasse a ricevere su appuntamento invece che stile supermercato ("il numero 1 vince e si porta a casa il dottore"), forse non sarebbe necessario presentarsi due ore prima dell'apertura, nel primo pomeriggio sotto un sole cocente e senza neanche una panchina per poggiare il culo, in attesa della sua venuta, che forse neanche il Messia ci ha messo così tanto!
"'ngiorno dottoreee... sei arrivato 'stardo che non sei altro; oh mi siedo ohhhh frescooo; si signora può saltare la fila per ritirare la ricetta, sì pure lei, essii vabbene pure voi, sivvabbèmòperòlevatevidalcazzograzie!".
Per il ricevimento invece basterebbe eliminare la secchia di turno che, non si sa come, sarà sempre e comunque la prima della lista e sì, ok che sarà così gentile da segnare anche te, però se ti segna sempre per ultima, a che minchia serve?
"Eh sai peV non offendeVe nessuno, ho segnato i nomi in oVdine alfabetico".
Ora io dico...Ma si potrà ammalare una volta? Eh? Capiterà che le verrà la febbre, il raffreddore, l'allergia, o che so, un po' di sana cacarella? No? Anche il suo stomaco è impeccabile come lei?
No, perché non è possibile che io - povera stronza - ogni volta, prima mi riprometto di arrivare in ritardo perché tanto lo so come finisce, e poi però presa dai sensi di colpa, mi presento all'alba e la trovo già lì che sta pure studiando. Mi chiedo: ma si droga??? Come fa?
Che poi oltre a lei e al fatto che so che tornerò a casa ad un'ora indecente, ci si mette anche la mia relatrice. Che è tanto carina e io le voglio bene e mi sorride sempre quando entro nel suo ufficio, e si interessa anche delle mie condizioni di salute da quando ho fatto l'incidente in macchina. Cara lei che si preoccupa. Però...Però non può farmi fare 1 ora di viaggio in metropolitana con un caldo bottana, farmi stare in coda otto ore e mezzo per poi dirmi semplicemente: "Sì direi che va tutto benissimo, ci rivediamo a settembre".
Ma che cosa ci rivediamo a settembre?!?! Ma uccidimi piuttosto. Dimmi che sono una stronza, che mi odi, che la mia tesi fa schifo, strappami i fogli in faccia, urla, appendimi al muro, cacciami, ma almeno FAMMI CAPIRE CHE L'HAI LETTA!
E poi è pure appena tornata dalle vacanze, e ha tutta la faccia spellata.
E non puoi non provare tenerezza per una che è conciata così.
Ma io come faccio ad odiarla, eh? Come faccio?


lunedì 21 giugno 2010

Come fare...per frantumarsi le palle acquistando casa.

State finalmente realizzando il sogno di 23 anni di vita comprando una casa al mare? Siete così tanto euforici e soddisfatti della scelta, da non aprire neanche più un libro di università per tuffarvi invece in siti e riviste di arredamento? Siete già partiti con i film mentali sulle feste con gli amici, i week end "yes, we study! come no!" con le compagne di università, e gli incontri amorosi con eventuali nuovi fidanzati o in alternativa con gli amici di mutanda? E siete così felici di potervela menare con i finti-amici che si stanno rodendo tanto e farli schiattare ancora di più perché compresi nel prezzo ci sono anche una piscina e due campi da tennis (condominiali, ma è un dettaglio)?
Bene, se avete una madre come la mia, tutto ciò finirà presto, molto presto.

L'amabile donna...

Prima ti dirà di tenere la bocca cucita che non lo vuole fare sapere a nessuno "perché la gente è invidiosa e mormora" (mormora?).
Poi passerà ore al telefono raccontando a nonna, zii, nipoti, colleghi e sconosciuti di "quant'è bella la casetta in Canadà, con tanti pesciolini e tanti fiori di lillà".

Prima salterà di gioia con urletti e occhi scintillanti:
"Macchebbellacasinachecisiamocomprati!".
Poi verrà assalita dal panico-del-mutuo:
"Machecazzostiamoaffà? Emettichenoncelafacciamoapagarequeicinquatamilaeurodimutuo? Chesuccedeeh?"
"Succede che la casa l'avrai vista en passant e che ci saremo bruciati i risparmi di una vita..."

Prima impiastriccerà piantine su piantine: disegna-cancella-disegna-cancella-cancella-disegna-disegna-disegna-cancella.
"Oh Bello! Sìccosìmipiace".
Poi ci dormirà su una notte e la mattina dopo: disegna-cancella-disegna-cancella....

Prima dirà che lei la casa la vuole "così, così e così".
Poi sceglierà 10 divani diversi, 20 cucine e 15 bagni.
Ah, i bagni. Ma soprattutto le piastrelle dei bagni. Ma soprattutto IL PIASTRELLISTA!!! Bello-de-mamma-tua!!!! A parte i commenti personali, il povero ragazzo si dovrà sorbire per ben 2 ore e tre quarti un'indecisa cronica a cui piacciono le cose di lusso, ma che non se le può permettere.
"No allora mi raccomando Lei mi faccia vedere solo le cose di capitolato eh! Solo quelle! Che questa casa ci sta già costando un sacco di soldi!"
"Va bene signora, allora abbiamo quest..."
"Nooo ma che bella questa! Ehhhh ma che meraviglia! Uhhh LTfgg vieni a vedere che figata!"
"Mamma ma che dici?"
"Vabbè cos'ho detto: figata, è un termine giovane, no? Vedi che il ragazzo ride?"
(e te credo che ride!)
"Signora quella però non è di capitolato"
"Vabbè senta c'è tanta differenza? Me lo fa lo stesso il preventivo di questa?"

Prima vorrà solo cose di capitolato.
Poi se ne andrà con TRE preventivi diversi, che al capitolato gli danno una pacca sulle spalle con un sonoro "emmòsoccazzitua!"


mercoledì 16 giugno 2010

Sindromi. [parte due]

Non lo so perché ma quando arrivano loro, per me arriva il momento di cambiare. Un po' come succede a Juliette Binoche in "Chocolat": quando arriva il vento, fa i bagagli e cambia storia. Stessa cosa accade a me: non c'è niente che mi tenga! Arrivano i mondiali e cambio vita!
L'estate di quattro anni fa è stata un'estate frizzante, da delirio e bollicine. E' stata l'estate della mia prima vacanza senza ma' e pa' accozzati, l'estate dei "fidatevi di me, ormai ho 19 anni!", quando era meglio nun fidasse manco pe' niente; un'estate fatta di serate folli, chupiti a volontà, bagni notturni in mutande con gente sconosciuta e limoni regalati a gente appena conosciuta (non ho mai limonato così tanto come in quella vacanza!), di passeggiate a piedi nudi, mattina e sera e di risate, tantissime risate. Un'estate in cui mi sono sentita veramente libera! Un po' zoccola, ma libera. E' stata anche l'estate in cui ho capito però che forse era il momento di crescere, di mettere la testa a posto. Ho iniziato a studiare più o meno seriamente, a fare qualche esperienza lavorativa, a cercare di capire cosa volessi veramente dalla vita (anche se non ci sono ancora riuscita), a imparare a stare sola con me stessa senza più alcun fico di checché sia genere; insomma ho iniziato a stare al mondo, il mondo adulto. E' stata un'estate vittoriosa, proprio come l'Italia.

E quest'estate?
Ancora non lo so. Ma so per certo che sarà un'estate di transizione.

Intanto è iniziata con una rottura. Tra me e Nino Q.


to be continued... (prima o poi)

martedì 15 giugno 2010

Sindromi. [parte uno]

Oltre ad essere afflitta mensilmente dalla classica "pre-mestruale", sono terribilmente impossessata da due altri tipi di sindromi: quella da mondiali e quella da primo anno di fidanzamento.
Quest'ultima consiste nell'arrivare in "area da rigore" (tanto per restare in tema), a 5-10 giorni dal fatidico anniversario e...darsela a gambe levate! Un po' come la Julia Roberts in "Se scappi ti sposo", anche se non c'è un altare, non ci sono invitati e tanto meno l'inseguimento a cavallo; ma è colpa di mia madre se non ci so andare: io giuro che volevo imparare, ma lei diceva sempre "Poi ti vengono le gambe storte", e nana e storpia non è proprio il caso.
Per farla breve, man mano che si avvicina la data, il panico mi assale. C'ho l'ansia del festeggiamento ecco; per non parlare dell'ansia da regalo ("emmòcheminchiagliregalo?", ma ci sarebbe da scrivere un altro intero post).
Due sono i ragazzi che sono riusciti a sopportarmi per 365 giorni: il primo, il Rugbista, un marcantonio di 180 cm per 80 chili, era così grosso in confronto a me, che sono formato tascabile (150x40), che i miei parenti se lo ricordano tutt'ora: "Ma lo senti ancora l'armadio?" "Eh però era carino il rugbista... Un po' ciula, ma ti voleva bene!".
Il fattaccio è successo 5 anni fa, alla tenera età di 18 anni: sono stata catapultata, senza preavviso, dal mondo di "Top girl" e "Cioè?" fatto di cotte per i fichi della scuola, cotte per i fichi della televisione, cotte per i fichi dei cartoni animati (quelle della mia età che negano di essersi innamorate di Yuri in "Piccoli problemi di cuore" sono delle infingarde!) e telefonate chilometriche con le amiche per parlare di tutti 'sti fichi... a un mondo fatto di: io, mammt' e tu! Per chi non conoscesse il dialetto, il termine "mammt'" si utilizza per indicare tale essere, detto altrimenti suocera, dal carattere un po' troppo impiccione, un po' troppo presente...e un po' troppo rompicoglioni, insomma. E' infatti costume utilizzare, durante animate discussioni con il proprio compagno, l'espressione "a fess e mammt'!" volgarmente tradotta in "maledetto l'utero che ti ha concepito!".
E così dopo lussuosissime cene ingurgitate nei parcheggi dei Mc Donald's, lotte all'ultimo cazzotto in compagnia di Taken 3 e John Cena, viaggi in Sardegna con mamma e papà miei e "Mi manca la mamma" suoi e "Ma non se le può lavare da solo le mutande?" ari-miei, e il sopra citato dramma dei regali "Senti ma se per Natale ti regalassi un cane?" "No mia mamma non vuole" e che regalo riceve suo fratello dalla morosa? Eh?, ho deciso che o mi sposavo per davvero o forse era il caso che tornassi al mio meraviglioso mondo teen, d'altronde ero ancora in tempo. E così feci, esattamente dieci giorni prima del compimento del nostro primo anno.
Nel frattempo, tra qualche delirio "Ma' lascio l'università" "Non se ne parla!" "Ma anche L. l'ha fatto", e qualche sano sberlone, "Se quella scema si lancia dal balcone ti lanci anche tu?", era arrivata l'estate 2006: l'estate dei mondiali.


to be continued...

venerdì 11 giugno 2010

Ricomincio da me.

Ci risiamo. Un nuovo inizio. Che non è proprio un "ricomincio da capo", ma un "ricomincio da me" e un "continuo da qui". In tv poi stanno trasmettendo "Ricomincio dall'amore". E' tutto un ricomincio, insomma. Sarà destino. E vediamo dove ci porta 'sto destino...